Una nazione intera dibatte sul “caro bollette”, problema che affligge tutte le famiglie italiane, ma sui territori poco o nulla si fa per preservare i posti di lavoro che dopo la pandemia hanno visto diminuire i salari e aumentare esponenzialmente i contratti a termine.

Forse ci sarebbe bisogno di ricordare a tutti noi che il primo diritto per una vita dignitosa è il diritto al lavoro.

Per questo ho depositato una Risoluzione per permettere alla Commissione Sanità del Consiglio regionale di potere analizzare e risolvere l’annosa questione dell’internalizzazione del personale in forza alle cooperative dei servizi ASL della nostra Regione.

Ho chiesto che alla seduta siano ascoltati tutti i sindacati, l’assessore Verì, il Direttore D’Amario, i quattro manager ASL e tutti i Direttori di Dipartimento della regione, affinché possa essere fatto un importante e condiviso passo in avanti verso le esigenze dei lavoratori.

In Italia sono diversi i modelli regionali che possono essere seguiti: uno su tutti quello della Regione Puglia che – attraverso la costruzione di società in house – sarà in grado di internalizzare il proprio personale precario.

Sulla scia della legge regionale che proposi per applicare la “clausola sociale” in occasione dei cambi di appalto tra diverse società, lavorerò a partire dalla seduta di Commissione con tutti i colleghi disponibili affinché i servizi essenziali siano reinternalizzati e i lavoratori tornino all’interno del circuito lavorativo delle ASL o della Regione anche attraverso società in house.

La politica ha il dovere, oggi più di ieri, di essere unita per dare futuro a lavoratori che sono stati e sono ancora il baluardo dell’emergenza pandemica: una forza lavoro qualificata, generosa e capace che non può essere mortificata nelle competenze professionali e nelle energie investite sul nostro territorio.

Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci