Lo scontro tra Ersi, (ente a cui spetta il controllo analogo) Assi (assemblea di tutti i sindaci della provincia) e Ruzzo al quale assistiamo ormai da tempo, ci pone di fronte ad un corto circuito istituzionale,  una maionese politica nella quale sono saltati gli equilibri e un filo conduttore comune. È assolutamente necessario, per porre fine a questa situazione, un intervento della giunta Marsilio che chiarisca la prospettiva sulla quale si ha intenzione di lavorare, basterebbe in verità rispondere ad una semplice domanda: la regione vuole l’Ente gestore unico?

Se così fosse sarebbe opportuno, da parte del governo regionale, comunicare ai sindaci, a partire da quelli di centro destra della provincia, che è assolutamente inutile condurre una battaglia per tutelare il Ruzzo, perché la sua fine sarebbe segnata dalla volontà di un unico gestore regionale e l’acquedotto teramano, per cause inerenti la scadenza del contratto di affidamento, sarebbe la prima società ad essere assorbita.

Se la giunta regionale, invece, vuole tutelare il Ruzzo con l’intenzione di affidarle nuovamente la gestione delle acque, deve favorire un dialogo proficuo tra i vertici Ruzzo, eletti da una maggioranza di Sindaci di centro destra, e quelli dell’Ersi che sono espressione, in quanto direttamente nominati, dell’esecutivo regionale di centro destra. Rincresce dover constatare che, come spesso accade con la giunta Marsilio, la causa del problema risiede nell’assenza di chiarezza e trasparenza progettuale e nell’incapacità politica di mettere in rete strategie per i territori.

Il  Partito Democratico, insieme ai Sindaci di centro sinistra, ha ribadito la propria posizione: acqua pubblica, nessuna apertura ai privati, tutela del gestore Ruzzo, tutela dei suoi sevizi e delle tariffe ai cittadini. Per raggiungere questi obiettivi è necessario attivare tutte le energie e lavorare insieme, invece, lo scontro assolutamente ridicolo tra Ersi, Assi e Ruzzo, tutte e tre a maggioranza centro destra, ingessa il dibattito bloccando qualsiasi confronto.

Riconfermando la nostra disponibilità e il nostro impegno per una gestione in house al Ruzzo dell’acqua, che vogliamo resti pubblica, e ribadendo la nostra disapprovazione nei confronti di un gestore unico regionale, restiamo in attesa di un doveroso chiarimento nel centro destra.

L’acqua è di tutti e non ha colore.

Il consigliere regionale
Dino Pepe