La deputata Stefania Pezzopane dichiara: “Il Decreto milleproroghe è arrivato alla Camera senza la proroga per i tribunali d’Abruzzo e non è certo stato un bel segnale. Il 20 scade il tempo per presentare gli emendamenti al testo del Governo e il mio emendamento è già pronto per essere depositato. In stretto raccordo con le colleghe ed i colleghi degli altri gruppi parlamentari lavoreremo perché il governo e la Ministra Cartabia cambino atteggiamento. La mobilitazione di sindaci, avvocati e parti sociali è giusta e sono come sempre al loro fianco. Purtroppo la chiusura mostrata dalla Ministra Cartabia in tutti i passaggi degli ultimi mesi è un segno di grave disattenzione. La riforma della geografia giudiziaria nasce col governo Berlusconi, poi portata avanti in continuità dal governo Monti che però ne congelò l’attuazione in Abruzzo grazie proprio alla prima azione emendativa agganciata al terremoto dell’Aquila ed ai danni emersi nei Palazzi di Giustizia diL’Aquila e Chieti. Successivamente abbiamo ottenuto altre proroghe, stante la situazione di complessa ricostruzione degli immobili e di difficile organizzazione della giustizia. Fino alla ultima deroga agganciata al perdurare della precarietà post terremoto 2009 e 2016/17. In questi anni siamo sempre riusciti a concretizzare con opportuni emendamenti le proroghe necessarie alla continuazione delle attività. In attesa di una riorganizzazione della geografia giudiziaria più equa. Me ne sono occupata più volte con successo. Non è mai stato semplice, perché la struttura ministeriale è sempre stata molto rigida, e difende a spada tratta l’impostazione della riforma che è stata attuata in tutta Italia tranne in Abruzzo. Con giuste motivazioni – che permangono ancora oggi – siamo sempre riusciti a convincere il ministro politico di turno. Se penso che al senato a luglio l’emendamento Castaldi era stato approvato e che è stato vergognosamente “stralciato” dalla Presidente Casellati, mi viene una grande rabbia. Una cosa del genere non era mai accaduta, ogni volta gli emendamenti approvati in commissione sono poi andati de plano in aula. Questa volta c’è da interrogarsi sul perché questa ostilità così esasperata. E perché la Ministra Cartabia non abbia finora voluto considerare le ragioni del territorio e dei cittadini. Basterebbe considerare gli effetti dell’accorpamento anche in termini di maggiori oneri finanziari e di enormi disagi per i cittadini di province come quella dell’Aquila e di Chieti molto estese e multipolari, in una regione che -unica in Italia – si trova a dover affrontare la ricostruzione di vasti territori danneggiati da ben due terremoti in pochissimi anni. Il decreto milleproroghe è uno strumento idoneo, già altre proroghe le abbiamo portate avanti proprio con questo provvedimento, quindi il rischio della estraneità di materia o di inammissibilità non può esserci. Si tratta quindi di indurre ad un cambiamento nell’ atteggiamento del governo e della Ministra perché – quando gli emendamenti andranno in discussione – si abbia il parere favorevole sui testi presentati. La partita si gioca tutta qua, mentre al Senato bisogna spingere forte sulla pdl Caliendo”.