Un percorso che – è bene ricordarlo – è stato condiviso dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini di ogni singolo comune chiamato a dare vita alla nuova entità amministrativa (i “sì” alla fusione, infatti, sono stati il 70,3% a Pescara, il 52,2% a Montesilvano e il 51,1% a Spoltore) e che grazie al lavoro del Consiglio Regionale ha trovato sintesi nella Legge istitutiva che – fissando direttrici chiare e definite e per nulla oscure al contrario di quanto afferma De Martinis – stabilisce un iter lineare e che demanda all’Assemblea costitutiva ed alle commissioni preposte per materia il compito di coordinare il processo di fusione, in modo tale da evidenziare, affrontare e risolvere difficoltà non appena queste dovessero emergere”.
Lo afferma in una nota Nicola Maiale, segretario provinciale del Partito Democratico, secondo il quale la legge regionale che da vita alla nuova città manifesta chiaramente la volontà di dare rappresentanza ai territori costitutivi laddove, nell’art. 6, prevede la possibilità di costituire organi elettivi e Municipi così da determinare un maggior raccordo tra la cittadinanza e le istituzioni rappresentative.
Indubbi vantaggi – continua la nota – si manifestano anche in relazione all’integrazione dei servizi, delle funzioni e delle strutture amministrative che andrebbero ad allinearsi ad un processo virtuoso già in atto da tempo tra le cittadine ed i cittadini, le imprese, i flussi produttivi e sociali che attraversano i tre comuni; un processo di integrazione che – dal sociale alla riscossione dei tributi, dal ciclo dei rifiuti ai servizi scolastici – non è esente da criticità ma che deve trovare nella necessità di garantire ad un territorio oramai già integrato risposte comuni sui temi della pianificazione urbanistica e territoriale, della logistica commerciale e della promozione turistica.
Un processo di integrazione e di armonizzazione che godrà di un contributo regionale speciale, a partire dalla sua costituzione e per un quinquennio, previsto dalla legge istitutiva, che andrà a sommarsi ad una contribuzione statale straordinaria, di durata decennale, prevista dal D.Lgs. n. 267/2000 e commisurata ai trasferimenti spettanti ai singoli comuni, senza contare i vantaggi derivanti dalle economie di scala garantite dalla gestione unitaria dei contratti e dalle potenzialità offerte dal PNRR in ragione della progettualità d’innovazione.
Paradossalmente – conclude il segretario dem – l’ipotesi prospettata da De Martinis di un’unione dei servizi tra le tre amministrazioni lascerebbe intatti sul tavolo tutti i problemi dell’integrazione senza poter contare sulle risorse aggiuntive che, invece, il processo di fusione garantirebbe.
La posizione di De Martinis ha suscitato anche la reazione dell’Associazione Nuova Pescara il cui Presidente – Marco Camplone – dichiara: “Da tempo abbiamo a che fare con un pensiero politico antidemocratico, insito negli atteggiamenti dei politici detrattori del referendum e della Legge di fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Un pensiero che soffoca le scelte dei cittadini per meri interessi personali. Di conseguenza, abbiamo a che fare con un problema culturale di alcuni amministratori. Auspichiamo un serio lavoro per utilizzare al meglio le risorse del PNRR e per chiedere al governo nuovi fondi per la fusione. Nuova Pescara guarda avanti. Qualcuno invece guarda indietro perché ha tutta la convenienza a farlo”.