Next Generation UE e PNRR nascono per dare un futuro ai ragazzi di oggi, per sostenere una riconversione in chiave ecologica e sostenibile dei trasporti, del lavoro, della produzione e più in generale del complesso mondo delle città. Tra gli obiettivi, prioritaria è la riduzione delle disuguaglianze socioeconomiche e territoriali, principio a cui non sembra però ispirarsi la nostra amministrazione comunale che, presa a chiedere attenzioni e investimenti sulla città, continua a dimenticare invece le frazioni.

Eppure, nel PNRR gli strumenti per colmare questo pesante divario tra centro e periferie non mancano.

Penso alle misure sull’economia circolare per la gestione e la raccolta innovativa dei rifiuti (https://www.mite.gov.it/sites/default/files/Avviso%201.1_Linea%20A_15102021_signed.pdf), che potrebbero rappresentare una svolta rispetto ad una realtà che su molte frazioni è divenuta ormai insostenibile. Soluzioni di raccolta di prossimità attraverso isole eco-tecnologiche, già sperimentate in alcuni comuni limitrofi, potrebbero ad esempio essere estese anche alle frazioni del capoluogo.

Penso al tema dell’innovazione e della trasformazione digitale e all’esigenza di recuperare il pesante ritardo accumulato nella posa della fibra ottica, programmata già nel 2017 su tutto il territorio comunale, ma ancora assente nella maggior parte dei paesi del comune aquilano. Per non parlare della necessità di dotare anche i centri storici delle frazioni di sottoservizi moderni, certamente meno invasivi del tunnel utilizzato all’Aquila, ma in grado almeno di eliminare la selva di tralicci e cavi che in alcuni casi impediscono persino l’apertura delle finestre. 

E sempre restando in tema, poiché si propone di utilizzare i fondi del PNRR per rifare la pavimentazione del centro storico dell’Aquila, non si potrebbero utilizzare i sampietrini tolti lungo le strade interessate dalla realizzazione del tunnel dei sottoservizi per la ripavimentazione dei centri storici delle frazioni?

Penso infine ai nostri cari boschi che piangiamo ogni estate al divampare di un incendio senza poi mai fare nulla per affrontare il fenomeno in maniera strutturale, investendo in una seria gestione forestale di queste preziose risorse attraverso il coinvolgendo le ASBUC locali. Sarebbe tra l’altro un’opportunità di lavoro per decine di persone e un potenziale beneficio economico derivante da eventuali filiere che potrebbero nascere, sulla scorta di esperienze virtuose presenti su altri territori.

Mi permetto di ricordare ai nostri amministratori che L’Aquila non finisce a Porta Napoli e che anche le frazioni meriterebbero un loro PNRR, un’attenzione che da troppo tempo rivendicano e che le opportunità offerte da questo piano di investimenti consentirebbero finalmente di dare. Se solo lo si volesse.

 

Il Capogruppo del PD in Consiglio comunale all’Aquila
Stefano Palumbo