“L’assessore Verì conferma i nostri numeri sulla mancanza di governance della sanità, sui debiti e sulla gravità della situazione post pandemica, a fronte anche dell’inesistenza di investimenti sia sulla rete sanitaria, rimasta invariata negli ultimi tre anni, nonché sul personale, sottodimensionato in ogni struttura abruzzese”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.

“Se la situazione è rosea, anzi, c’è addirittura un avanzo come dichiara, c’è da capire perché allora la Regione abbia chiesto anche pressantemente alle Asl, a settembre, i piani di rientro del debito – incalza l’ex assessore alla Sanità – Con questi numeri, l’assessore ribadisce che l’Abruzzo non rischia il commissariamento, ammettendo che l’equilibrio dei sistemi sanitari regionali dipende esclusivamente da un’interlocuzione con il Governo nazionale.

Quello che L’Assessore volutamente omette di dire, confermando anche in questo caso i nostri timori, è che hanno utilizzato già tutti gli 80 milioni di risorse aggiuntive covid (anni 2020-2021) nel solo anno 2020, e tornano a chiedere 107 milioni di ulteriori trasferimenti per il covid solo per i primi 9 mesi del 2021: in proporzione al Fondo Sanitario Regionale si tratta probabilmente della richiesta più consistente di tutto il Sistema Sanitario Italiano. Chiaro che ciò non fa che confermare che c’è un tema che si chiama “deficit sanità Abruzzo” su cui faremo battaglia ad ogni livello per avere chiarezza. Auspico un intervento del Governo nazionale e lo immagino credibile e in linea con le altre Regioni. Ciò significa, che comunque, siamo lontani dal garantire l’equilibrio.

Quanto al personale, l’Assessore omette anche in questo caso fatti inoppugnabili: il blocco del turnover al 100% sul personale si ebbe quando lei era Presidente della Commissione Sanità, con Chiodi a capo dell’esecutivo regionale e nella successiva legislatura, invece, fu ridotto al 50%; ma soprattutto uscimmo dal commissariamento a cui rischia di riportarci questo Governo regionale per assenza di governance e programmazione. Inoltre ci chiediamo poi come mai, nonostante lei parli di una spesa del personale lievitata per via del covid, la Regione non abbia liquidato ancora le prestazioni aggiuntive covid, per esempio alla Asl di Chieti, lo ricordiamo nella speranza che almeno sia iscritto nei loro Conti Economici e quindi a Bilancio, per non beffare le migliaia di operatori che hanno prestato servizio per esempio nei centri vaccinali.

Spero che l’assessore ne sia al corrente e conosca questo dato. La verità è che dopo ormai 3 anni, non solo non abbiamo documenti di programmazione, ma non ci sono atti prodotti che abbiano efficacia, né scelte tangibili sulla rete ospedaliera, su quella territoriale, sui distretti sanitari, sull’emergenza nelle zone interne, sul recupero delle prestazioni non erogate, sulla prevenzione della cittadinanza che avrebbe dovuto essere prioritaria dopo il covid.  Sono tutte lacune su cui l’esecutivo non lavora, le porta avanti a briglia sciolta, andando incontro al termine di una delle Consiliature più improduttive della storia amministrativa abruzzese, mentre non abbiamo ancora conoscenza alcuna della programmazione delle risorse del PNRR – Salute”.