Ci sono dei progetti nella nostra esperienza umana e politica a cui dedichiamo attenzioni particolari, uno di questi per me è stato il cimitero di Santa Rufina di Roio. Alla fine della scorsa consiliatura mi occupai di dare una risposta ad un’esigenza dal carattere d’urgenza già allora, dando copertura in bilancio, con 500.000 euro, ai lavori di costruzione di nuovi loculi.

Era il 2017 e di lì a poco l’attuale sindaco avrebbe usato i cimiteri, come le scuole, quali armi di battaglia per la sua campagna elettorale, ma oggi i cimiteri sono ancora lì, esattamente come le scuole distrutte dal terremoto.

Nel caso specifico del cimitero di Roio, a causa della mancata firma del contratto con la ditta aggiudicataria dei lavori, nei termini previsti dal codice degli appalti, occorrerà riavviare tutto il procedimento di affidamento. Da quanto ho potuto apprendere, infatti, il mancato rispetto dei termini ha messo l’impresa nella condizione di poter rinunciare all’appalto, così come fatto dalle altre 3 ditte che avevano presentato un’offerta. È vero, c’è un mercato dell’edilizia drogato in città dalla ricostruzione e dal bonus 110%, ma c’è anche l’immobilismo e l’approssimazione di un’amministrazione che ha impiegato 5 anni per avviare un progetto e nel momento che era finalmente riuscito ad appaltarlo ha commesso un errore grossolano vanificando tutto l’iter.

Intanto mentre gli occhi e i selfie sono puntati in alto ad ammirare lo smontaggio del ponte Belvedere, a Roio, come in tutte le periferie si continua ad inciampare nei soliti vecchi problemi.

Stefano Palumbo
Capogruppo PD Consiglio comunale L’Aquila