No, non si può restare indifferenti. E’ notizia di sabato scorso che la Regione Abruzzo ha fissato un tavolo di confronto con i “no Green Pass” abruzzesi per l’11 ottobre. Non esistono parole per esprimere il nostro sconcerto, specie all’indomani dei gravissimi fatti di Roma. Sconcerto e sconforto nei confronti di una politica che non intraprende discussioni su temi sanitari importanti ma che il tempo per questo assurdo tavolo lo trova.

Parliamoci chiaro essere “no GreenPass” significa solo una cosa: non volersi vaccinare. Siamo ancora in “guerra”, per chi non lo avesse capito, e c’è chi cerca ancora strade alternative al vaccino, mettendo a rischio la salute di tutti.

Se questo virus lo avessero vissuto, come noi medici, se avessero visto e conosciuto la morte, la tristezza e il dolore che porta con sé, non staremmo qui a parlare di questa assurda discussione che questa mattina sui giornali Marsilio rivendica. Come Istituzioni dovremmo discutere di campagne pro-GreenPass, di come spiegare alle persone l’importanza della vaccinazione, e invece ci ritroviamo a discutere di un confronto con chi rifiuta la scienza è sabato ha messo a soqquadro Roma assaltando le sedi dei sindacati.

Semplicemente pura follia.

Vogliamo uscire quanto prima da questa situazione? E allora come istituzioni dobbiamo essere chiari. E’ con la chiarezza che si acquista fiducia. Se i dati sono in miglioramento e abbiamo speranza di tornare ad una vita normale è soprattutto grazie a quel 70% della popolazione che il GreenPass ce l’ha. Proviamo per una volta a trasmettere la giusta informazione, perché sulla vaccinazione non si può discutere. Il GreenPass è un passo in avanti rispetto all’obbligo vaccinale: tocca a noi spiegare e dare risposte a tutti gli indecisi, a coloro che spesso dicono “no” senza saper dare spiegazioni semplicemente perché non conoscono e si “informano” dall’amico di turno. La gente ha bisogno di essere informata in modo corretto. La scienza fornisce risposte a tutte le domande e ai dubbi. Il resto sono scuse inutili.

Proviamo per una volta a seguire questa strada. La politica non si può permettere di sbagliare ora. Non può farlo. E soprattutto non è il momento di aprire tavoli di discussione di questo genere.

Non si può essere indifferenti. No, non si può.

Livia Moffa
Responsabile Salute Giovani Democratici Abruzzo