Nel documento Tesi per l’Abruzzo il Partito Democratico ha sottolineato con forza la necessità di un potenziamento del sistema ITS che faccia leva su un lavoro sinergico tra sistema formativo regionale e territorio soprattutto in termini di competenze, nuove e tradizionali, richieste.

In Abruzzo, da tempo esistono esperienze virtuose in questo senso a partire dall’Istituto Tecnico Superiore di Meccanica e meccatronica e di Mobilità Sostenibile nel trasporto merci e persone nella provincia di Chieti, quello di Efficienza energetica e Smart Building per L’Aquila, l’Agro-alimentare a Teramo e il Sistema Moda a Pescara.

Si tratta di canali di istruzione di livello terziario, paralleli a quelli accademici, che operano in forte sinergia con la realtà del sistema produttivo e del mercato del lavoro dei diversi territori in cui sorgono e, per questo, utili a soddisfare la domanda di tecnici specializzati che proviene dai settori strategici dell’economia continuamente interpellati e sfidati dall’innovazione tecnologica e dall’internazionalizzazione dei mercati.

Gli Istituti Tecnici Superiori rispondono alla necessità di formare quadri intermedi dotati di elevata specializzazione tecnico-scientifica creando quel raccordo con le esigenze di competitività delle imprese che, oggi più che mai, hanno bisogno di giovani in grado di orientarsi nel panorama lavorativo apportando nuove competenze capaci di gestire il complesso divenire dell’innovazione tecnologica.

E’ di luglio scorso l’approvazione da parte della Camera della riforma degli Istituti Tecnici Superiori che presenta delle interessanti novità rispetto al ruolo delle realtà economiche locali laddove si richiede la presenza delle imprese, che siano singole o organizzate in rete, all’interno dell’organigramma della Fondazione dell’ITS di riferimento a partire dal Presidente che dovrà essere espressione del mondo produttivo.

Per quanto attiene alla docenza non ci sono più limiti rispetto al numero dei docenti che prima erano distinti in due categorie: provenienti dal mondo del lavoro e da quello della formazione.

Con il nuovo testo di riforma il requisito di accesso del docente Its sarà l’esperienza maturata nel campo lavorativo dell’Istituto in cui opera. Al contempo la strategia didattica rimane integrata, tra la teoria e gli stage che coinvolgono imprese ed eccellenze produttive.

Ribadita l’importanza del rapporto con le Università ma con una maggiore flessibilità rispetto alla possibilità di individuare percorsi formativi in autonomia.

La realtà formativa degli Its esiste da anni ma è sempre stata considerata una sorta di esperimento, di “start-up”, ora c’è un cambio anche nella dicitura e, da realtà giovani, si trasformeranno in “Accademy”, accademie appunto, mirando ad un salto di qualità.

Attualmente il testo di riforma è stato trasmesso al Senato e sarà importante si continui nella direzione della implementazione degli ITS tenendo presenti i punti fermi che fanno di queste realtà un importante volano per il mondo dell’economia e del lavoro.

E’ fondamentale che si continui nella direzione del raccordo con le esigenze economiche ed imprenditoriali del territorio e che si attuino tutte le modalità di didattica integrata affinché la formazione sia accessibile a tutti coloro che lavorano o che sono distanti stabilendo, anche, criteri oggettivi di valutazione affinché gli strumenti del merito e della premialità divengano veri e propri momenti di crescita per un istituto della formazione che, vale la pena ricordarlo, registra l’80% degli impiegati ad un anno dal titolo e, di questi, il 92% degli impieghi coerente con le competenze acquisite.

 

Annalisa Libbi
Responsabile Istruzione PD Abruzzo