Il Comune di Chieti ha ratificato l’intesa preliminare propedeutica al Contratto di fiume, un’importante cordata istituzionale che unisce le due Province di Chieti e Pescara e 17 Comuni della Valle e del comprensorio idrico del fiume Pescara, in nome nella salvaguardia degli ambienti naturali, della difesa del suolo e protezione dal rischio idraulico, della tutela delle bellezze paesaggistiche fluviali. A Pescara, Comune capofila, a porre la firma per conto dell’Amministrazione teatina, c’era l’assessore all’Ambiente e alla Transizione Ecologica, Chiara Zappalorto, che ha partecipato alla prima uscita pubblica della cabina di regia dell’accordo insieme al presidente della Commissione Lavori Pubblici, Vincenzo Ginefra.

“Si tratta di un’importante occasione di rilancio e tutela dei nostri ambiti fluviali – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore Chiara Zappalorto – Mai come oggi la sinergia istituzionale può fare la forza del territorio, peraltro in un momento in cui proprio attraverso la sinergia si può attingere a risorse straordinarie e cruciali ricomprese nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, all’appuntamento del quale non possiamo farci trovare impreparati. Parliamo di un contratto che deve favorire la rinascita e, soprattutto, la rinaturalizzazione del fiume che passa anche attraverso la nostra città e dell’ambiente intorno, che per noi coincide con la parte di città dove sono concentrati i poli industriali e commerciali, il terziario, le infrastrutture di comunicazione e anche il polo della formazione e dello sport. Per Chieti Scalo questo contratto può diventare volano di un nuovo modello di sviluppo, sostenibile, ma concreto e atteso, che dobbiamo essere bravi, insieme, a mettere in campo, facendo la nostra parte per attingere agli importanti investimenti che arriveranno e che saranno irripetibili. Cogliamo l’occasione di ribadire il nostro impegno per restituire al fiume e al suo ambiente l’attenzione che merita e che per tanto tempo non ha avuto, prova ne è lo stato del SIR, sito di interesse regionale che ingloba il parco fluviale e che aspetta una bonifica dalle sostanze inquinanti che accoglie, purtroppo rinviata dal disimpegno da parte della Regione dei 10 milioni di euro ad esso destinati, insieme con il SIR di Montesilvano. Siccome nessuno può guarire senza una cura, cogliamo questa occasione per tornare a chiedere a gran voce alla Regione Abruzzo che ripristini i fondi del Masterplan e lo faccia al più presto, perché non è possibile avviare nuovo sviluppo con un’ipoteca grande com’è quella dell’inquinamento del territorio”.