“La revoca del manager della Asl dell’Aquila attesta il fallimento di Marsilio sulla programmazione della sanità abruzzese, che dopo due anni e mezzo di governo del centrodestra è ferma, ha tutti gli atti scaduti e datati 31 dicembre 2018, ha già prodotto disavanzi di milioni di euro a causa della mancanza di governance e di verifiche da parte dell’esecutivo”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci.
“I nodi vengono al pettine quando non si governa – riprende Paolucci – ed è questo ciò che è accaduto da quando il centrodestra è alla guida della Regione. Il caos aquilano sia l’occasione per fare una verifica approfondita sulla gestione di tutte le Asl, non esclusa quella di Pescara, su cui nessun controllo è stato avviato, nonostante le vicende giudiziarie lo richiedessero. Non si comprende infatti perché la Regione, che ha lasciato senza alcuna programmazione le Asl, gli atti sono infatti tutti scaduti al 31 dicembre 2018, non porti avanti una verifica sulla gestione della pandemia e della sanità, a partire dalle mancanze della pianificazione di tutte le aziende sanitarie. Da tempo il centrosinistra è mobilitato sull’argomento e lo chiede, perché l’assenza di provvedimenti e di investimenti sta generando solo stasi e disavanzo, nonostante le risorse ci siano perché arrivano dal lavoro del centrosinistra, ma restano in cassa, perché la Regione ha una programmazione che prima di nascere è già scaduta. Senza un indirizzo chiaro ed efficiente che fino ad oggi non abbiamo ancora visto, avremo solo problemi, che si aggiungeranno ai debiti già considerevoli che l’assenza di una gestione efficiente da parte delle Asl sta generando di mese in mese disavanzi di oltre 80 milioni per il 2020 e che viaggia ben oltre 100 nel 2021. Costi che, ancora una volta, sarà la comunità abruzzese a pagare, dopo i sacrifici fatti per uscire dal commissariamento in cui rischia di risprofondare se la Regione mantiene una posizione distratta dal valzer delle poltrone di cui la revoca di Testa e l’avvicendamento dell’ex direttore sanitario del Policlinico Umberto Primo sembra essere l’ennesimo giro. Ora più che mai servono invece nomi in grado di dare risposte alle tante difficoltà che la nostra sanità vive e servono scelte che in questi due anni e mezzo non abbiamo ancora visto andare in onda, a causa anche dei periodici regolamenti di conti in seno alla maggioranza che ben poco hanno a che fare con il diritto alla salute degli abruzzesi”.