Con l’attenuarsi della pandemia ed il progressivo seppur cauto allentamento delle misure di sicurezza, gli italiani sperano di poter presto abbandonare l’uso della mascherina con un ritorno alla normalità. Chi invece ha deciso di precorrere i tempi e buttare la maschera è invece la nostra sindaca. La maschera dell’ipocrita battaglia ambientalista, fin qui intestatasi a parole decidendo di non proporre ricorso al TAR contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale concessa per l’esercizio della centrale di compressione prevista a Sulmona, nell’annosa diatriba con la SNAM PER CERCARE DI BLOCCARNE LA REALIZZAZIONE CON IL RELATIVO METANODOTTO. Le motivazioni addotte sarebbero quelle di non affrontare ulteriori spese a carico dell’Erario, in un Comune che trabocca di debiti fuori bilancio per risarcimenti, dovuti per lo più a cattiva amministrazione. Con buona pace degli impegni assunti in campagna elettorale di battersi contro quest’opera e più volte ribaditi, senza peraltro mostrare mai una convinta partecipazione emotiva al riguardo tale da spingerla a concrete iniziative politiche, il Capo di questa Amministrazione allettata, probabilmente, da accordi di eventuali ristori in cambio di acquiescenza allo scellerato progetto – come suggeriscono i rappresentanti dei Comitati “No Gas” -si rende complice di una devastazione del territorio e della qualità della vita di una intera vallata, con un semplice colpo di spugna alle aspettative di migliaia di cittadini e delle future generazioni. Confondendo, come spesso le è capitato nel corso di questi disgraziatissimi anni trascorsi a Palazzo S. Francesco, il piano tecnico-giuridico (ricorso amministrativo) semplicemente dovuto per il ruolo ricoperto, col piano politico. Di una scelta politica cioè , sia pure esecrabile, di voler abbandonare quegli ideali di salvaguardia dei valori degli ambientalisti e la loro battaglia e schierarsi con quei poteri forti che in nome del profitto sono disposti a realizzare un progetto ormai obsoleto, come dimostrano studi approfonditi realizzati sull’argomento. Non ci resta che confidare, a questo punto, nel giudizio dei Sulmonesi che sapranno al momento opportuno presentarle il conto di tanta arroganza e nel virtuoso ravvedimento dei livelli superiori della politica che non ci stancheremo mai di interpellare per un richiamo alla realtà fattuale di una Valle Peligna per vocazione votata ad uno sviluppo basato sulla tutela dell’ambiente.

Il circolo Pd di Sulmona