I rendering che vediamo sulla spiaggia libera tra lo stabilimento Nettuno e Jambo, in attesa di verificare il progetto, sono interessanti e per questo voglio ringraziare Fater. Bella anche l’idea dell’area dunale che però ci dà lo spunto per avanzare nuovamente qualche interrogativo.
Il progetto di riqualificazione portato avanti dal centro sinistra sulla riviera sud e che ha consentito di avere una piazza dinanzi al Teatro D’Annunzio e un nuovo ingresso al Teatro, ha consentito la realizzazione anche di un’area verde (retrodunale) che si è ricollegata all’area ex Camping.
L’idea era il naturale collegamento della Riserva dannunziana al mare per mezzo di un giardino retrodunale e per il tramite di un’area dunale, che doveva nascere nella spiaggia libera tra Mila e Ippo Beach. Ricreare le aree dunali significava riportare alla luce l’ambiente con cui le nostre spiagge si presentavano qualche decennio fa.
Il progetto è stato finanziato ma non si è vista la realizzazione, malgrado manchi una deliberazione della giunta in tal senso. L’unico atto che si rinviene è un ordine di servizio del dirigente ai lavori pubblici Fabrizio Trisi e cioè l’ordine di servizio del 3 marzo 2020, con cui si chiede di rivedere alcune scelte progettuali, tra cui l’area dunale tra gli stabilimenti Ippo Baech e Lido Mila.
Nessuna decisione della giunta quindi, ma un semplice ordine di servizio del dirigente che chiede di non eseguire i lavori in considerazione di modifiche da apportare sul progetto. Ora mi chiedo come possa un dirigente revocare un progetto approvato da una giunta (anche se di diverso colore politico) e come possa questo passare integralmente sotto silenzio, anche alla luce del Piano di assetto naturalistico della riserva dannunziana, approvato con provvedimento del 15 luglio 2020 dal Consiglio regionale, che per quel tratto di spiaggia libera prevede proprio l’area dunale.
Benvenga l’allestimento dell’area dunale donata dal privato a nord, progetto che non ho visto nella sua interezza ma che ritengo apprezzabile e per cui ringrazio Fater, ma perché la revoca illegittima dell’area dunale a sud, benchè progettata, approvata e finanziata?
Incomprensibile è anche lo stato dei lavori della parte a sud, con le piante di pino piantumate nel giardino dunale e apparse fin da subito in grande sofferenza. E’ stato collaudato quel lavoro? La ditta è stata pagata?
Il Consigliere regionale
Antonio Blasioli