Si è svolto martedì 13 aprile l’incontro on line, con al centro temi di grande attualità, che ha coinvolto personalità del giornalismo, della politica e della cultura marsicana: Lorenza Panei, consigliera comunale di Avezzano, Angelo Venti e Claudio Abruzzo della testata SITE.it, Don Aldo Antonelli sacerdote e saggista, Michele Fina segretario regionale del PD.

“In parte la responsabilità di certe degenerazioni è in capo alla politica che deve saper fare autocritica per ciò che non ha funzionato negli anni. Ma certo non si possono giustificare taluni fenomeni di trasformismo che ad Avezzano e in provincia si sono verificati nel corso degli anni – cosi Lorenza Panei, consigliera comunale di Avezzano – una politica senza più riferimenti e senza appartenenze apre la strada solo ai personalismi e apre la strada al discredito delle Istituzioni. Esempio massimo in città il caso dell’Assessore Lorenzo De Cesare che addirittura nel giorno di Natale pubblica un post molto offensivo contro il Papa e che porta addirittura la Curia vescovile ad una forte reazione. Una vicenda molto grave alla quale il sindaco avrebbe dovuto porre rimedio con la revoca dell’incarico ma ha preferito temporeggiare in attesa che con il tempo l’evento venga dimenticato”.
“Per prassi non pubblichiamo i contenuti delle bacheche social di personaggi politici ma in questo caso il post era davvero eclatante – hanno dichiarato i giornalisti Angelo Venti e Claudio Abruzzo – per scrupolo abbiamo anche atteso qualche ora prima di dare la notizia pensando che il De Cesare potesse rimediare ai contenuti offensivi ma così non è stato e allora abbiamo fatto il nostro mestiere. Quello che ci ha stupito sono state le reazioni di coloro che avrebbero dovuto intervenire di fronte ad una cosa così grave, a partire dal primo cittadino che non ha preso alcun provvedimento. Davvero grave anche perché oltre al comportamento dell’Assessore c’era anche un like sulle dichiarazioni da parte di un membro dello staff del Sindaco appena assunto”.

“La cura della parola è un pilastro fondamentale per la democrazia – queste le dichiarazioni di Don Aldo Antonelli – il tema è molto ampio e va molto oltre anche il grave episodio di De Cesare. Papa Francesco usa argomenti scomodi, come la funzione sociale della proprietà, ovvero la critica ad un’economia finanziaria assassina e questo genera reazioni scomposte. Il tema del linguaggio mi preoccupa molto: si usano parole a quintali per parlarsi addosso che annullano la comunicazione. Quando le parole diventano equivoche la democrazia diventa più debole. Non ci facciamo caso ma oggi si usano parole in modo inadeguato: se un povero ruba una mela si chiama ladro, ma se un ricco prende abusivamente il reddito di cittadinanza lo si chiama furbetto”.

“Sulla vicenda gravissima di De Cesare si sta cercando di farla passare in cavalleria – queste le dichiarazioni di Michele Fina – anzitutto va detto che il civismo è una cosa seria perché contempla l’impegno per la polis di persona che vengono dalla società civile. Ma oggi vediamo invece che sotto il cappello del civismo si nascondono trasformisti, transfughi, fuoriusciti, i cacciati dai partiti. Questo non è civismo, ma cinismo. Il cinismo di chi di fronte alle parole di De Cesare fa finta di nulla e non interviene: bisogna chiedere conto a chi è responsabile di quelle parole e a chi lo difende. E’ cinismo travestito da civismo quello senza valori: una maggioranza politica senza colore politico non ha riferimenti e i rappresentanti istituzionali non devono rendere conto a nessuna comunità politica. Il falso civismo è un trucco che prende in giro i cittadini: chi non ha principi e valori non è in grado neanche di occuparsi di questioni politiche e amministrative”.
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