“Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”, scriveva Brecht, soprattutto se questi vengono dimenticati subito dopo essere stati innalzati agli onori degli altari della politica. Purtroppo, è quello che è successo recentemente in Italia con infermieri e medici impegnati nella gestione dell’emergenza covid e ancor prima all’Aquila con i vigili del fuoco, quegli “angeli del terremoto” che, a 12 anni dal tragico sisma di cui ancora la nostra città mostra le cicatrici, non vedono ancora la propria sede operativa ricostruita.

Una condizione di stallo, nonostante 12 milioni di euro di finanziamenti disponibili, che dovrebbe far vergognare la politica e i livelli dirigenziali del corpo e indignare l’intera città, ma che invece viene ormai accettata nell’indifferenza generale. Nulla sembra scuotere l’opinione pubblica, neanche le continue prese in giro a cui il corpo è stato sottoposto in questi anni, dalla ricostruzione all’interno della caserma Rossi promessa dall’allora ministro degli interni Salvini ma mai partita, all’ipotesi di localizzare l’intervento a Coppito, a fianco della sede già esistente della direzione regionale dei vigili del fuoco, anch’essa naufragata, per finire con l’ultimo “accordo tecnico di attuazione” tra Comune dell’Aquila e Ministero degli interni approvato dalla giunta comunale il 31 dicembre scorso che prevede l’intervento a poca distanza dall’attuale sede ma a ridosso del locale cimitero monumentale. Un’idea, quest’ultima, ritenuta non idonea dai sindacati e non rispondente ad alcuna logica urbanistica visto l’aggiuntivo congestionamento del traffico che la riconversione della caserma Rossi produrrà su via Panella.

Seppur con imperdonabile ritardo, ritengo che il consiglio comunale abbia il dovere di intervenire facendosi parte attiva su una vicenda non più tollerabile. Procederò pertanto alla richiesta di convocazione di una commissione di vigilanza affinché, dal confronto con il Comando e i sindacati del corpo dei vigili del fuoco, si possa arrivare finalmente all’individuazione di una possibile e rapida soluzione. Sostenere oggi la loro personale battaglia per la dignità è il minimo che si possa fare per restituire la premurosa attenzione ricevuta dalla città nel momento del bisogno.

Stefano Palumbo
Capogruppo del PD in Consiglio comunale