“È indispensabile programmare un rientro intelligente a scuola, per evitare di ritrovarsi a dover affrontare il problema della riapertura come una spada di Damocle dopo le vacanze pasquali. L’Abruzzo ha l’opportunità di fare da apripista da subito a un confronto fra Regioni, al fine di adottare decisioni condivise e rispondenti alle diverse realtà ed esigenze”, così il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci che ha depositato un’interpellanza sull’argomento per conoscere gli intendimenti e le iniziative che vorrà intraprendere il Governo Regionale, chiedendo un impegno volto alla creazione di un confronto ampio sul tema. 

“Il presidente Draghi ha posto la questione nell’agenda delle priorità proprio in questi giorni – dice Paolucci – ancorando la scelta in merito alla riapertura o al prosieguo della didattica a distanza, ai dati sanitari, al parere del Comitato tecnico scientifico, dunque al rapporto fra contagi e popolazione, oltre che al colore delle zone.  Riteniamo inoltre necessaria anche un’alleanza fra Regioni, in grado di fare da base a una comune linea di azione, che venga condivisa anche con i sindaci del proprio territorio, in modo da promuovere provvedimenti omogenei o, quantomeno, un metodo di riferimento che contempli tutto, dalla prevenzione alla valutazione anche di aspetti logistici, come la riprogrammazione del trasporto pubblico collegato e l’acquisto di servizi da operatori privati, al fine di assicurare un adeguato distanziamento degli studenti a bordo dei mezzi. 

 Questo è l’orizzonte, ma serve una rotta regionale e un lavoro preventivo per argomentare un programma che consenta di adottare in futuro provvedimenti mirati sia tra territori che presentano dati disomogenei nell’andamento epidemiologico, che nei cicli di istruzione, in relazione all’età dei casi COVID-19 registrati, al fine rispondere in maniera più adeguata all’esigenza di contemperare due diritti costituzionalmente garantiti come il diritto alla salute e il diritto all’istruzione, trovando il giusto equilibrio tra loro e seguendo criteri di ragionevolezza e proporzionalità. Decisioni condivise a vari livelli, in definitiva, che coinvolgano maggiormente le istituzioni scolastiche e anche le rappresentanze sindacali del comparto scuola, non escludendo la creazione di canali di confronto e comunicazione diretta anche con il mondo studentesco.

La nostra speranza è che con il progredire della campagna vaccinale, le cose migliorino e si arrivi alla sperata immunizzazione in breve tempo, ma il problema posto esiste e non ha solo caratteristiche logistiche e di organizzazione delle famiglie, riguarda anche l’ambito sociale e culturale in cui oggi vivono bambini e ragazzi, che proprio nella fase evolutiva più delicata e problematica, stanno vivendo una situazione che non ha precedenti e che rischia di lasciare un segno forte nella loro crescita, se resta inaffrontata o, peggio, se la sua importanza non venga riconosciuta”.