Le risposte che abbiamo avuto modo di leggere sulla stampa da parte della società Cogesa in merito alle osservazioni mosse sul fabbisogno del personale, lungi dal tranquillizzarci, hanno sortito l’effetto opposto, accrescendo le riserve espresse in merito.

Come noto il COGESA ha chiuso il bilancio 2019, dopo traversìe varie che ne hanno posposto l’approvazione di diversi mesi rispetto alle scadenze naturali, con un passivo di circa un milione e mezzo.

Il cambiamento radicale nella “governance” dell’Ente è stato il frutto, riteniamo, di quel risultato gestionale per cui l’Assemblea ha ritenuto necessario avere ai vertici un Consiglio di Amministrazione composto da tre membri con un Presidente, invece dell’Amministratore Unico a garanzia di una maggiore trasparenza, più rispondente alle necessità di controllo dei soci e nell’interesse generale della funzionalità di un servizio di preminente importanza per le comunità del nostro territorio.

Ci saremmo aspettati, pertanto, che il primo vero atto di amministrazione da parte dei nuovi amministratori fosse rivolto al contenimento dei costi di gestione per attutire l’impatto delle perdite rispetto ai contribuenti, e non un aumento tariffario medio del 10-15% e un ulteriore aumento di spesa per l’assunzione di nuovo personale.

Appare perciò singolare la volontà di voler bandire concorsi per alcune figure professionali ed al contempo sbloccare le graduatorie a suo tempo sospese dal vecchio Amministratore in cui però non figurano quelle stesse professionalità. Graduatorie sospese, ricordiamo, per accertamenti di irregolarità nelle procedure concorsuali a suo tempo denunciate da noi e sulle quali continueremo a vigilare in nome di un principio di legalità irrinunciabile.

Grave invece la scelta di nominare un Direttore generale con un costo annuo di euro 120.000,   che concorrerebbe ad aggravare la situazione debitoria, dopo gestioni trentennali certamente migliori rispetto all’ultima senza che si ravvisasse la necessità di tale figura.

A questo punto emerge in tutta la sua evidenza il frutto amaro di una operazione politica dissennata volta a soddisfare i soliti appetiti di occupazione delle poltrone e di gestione di potere senza nessuna attenzione anche alle competenze tecniche di chi si andava a nominare.

E ciò nonostante da più parti si invocasse un criterio oggettivo di valutazione delle capacità dei candidati quando si trattò di costituire il CDA, sulla base magari di conoscenze specifiche in materie gestionali di una società quale quella di cui ci stiamo occupando.

La scelta è stata invece quella di assecondare scelte “politiche” funeste che da anni stanno dissanguando la vallata e finalizzate ad un controllo da trasformare in consenso.

Quindi la recente necessità di conferimento di costosi incarichi a personale esterno alla Azienda, la nomina di un Direttore generale e la riapertura del “concorsificio”.

IL TUTTO A SPESE DEI CITTADINI CONTRIBUENTI.

Se quanto annunciato da parte della società Cogesa dovesse proseguire, è nostra intenzione predisporre un dettagliato esposto agli organismi competenti a più livelli, non solo locale, al fine di fare luce su quanto accaduto durante le prove dei concorsi le cui graduatorie sono state poi bloccate, e in quelli nuovi che la società si appresterebbe ad indire.

IL CIRCOLO PD DI SULMONA

Il  Segretario Franco Casciani

La Presidente Teresa Nannarone