“Che quella che stiamo affrontando sia un’emergenza senza precedenti è chiaro a tutti, com’è chiaro che siamo in “piena guerra” e quindi, in alcuni casi, è necessario stringere i denti e fare quello che si può con quello che si ha a disposizione. Ma quando, dopo un mese dal primo allagamento di una parte del reparto della terapia intensiva del Covid Hospital di Pescara, i vertici di Asl e Regione non intervengono per sistemare il problema, non si può far finta di niente”.
Con queste parole il consigliere regionale del Pd Abruzzo Antonio Blasioli interviene per denunciare le condizioni in cui si trovano il settimo e il quinto livello dell’ospedale Covid di Pescara e scrive al Manager della Asl di Pescara. “Già un mese fa, circa, durante un temporale – racconta Blasioli – gli operatori avevano segnalato quello che stava accadendo al settimo livello, oggi adibito a seconda rianimazione: infiltrazioni corpose lungo i corridoi e nelle stanze di degenza dei pazienti, asciugamani a terra e pareti bagnate, ma ora, al secondo episodio, credo che sia necessario intervenire prima che si verifichino altri casi. Cosa accadrebbe, infatti, se l’acqua dovesse compromettere l’impianto elettrico, da cui dipendono i respiratori, i monitor e molte attrezzature mediche? Inoltre, non è pensabile curare i 14 ricoverati in un ambiente umido, così come non lo è chiedere agli operatori sanitari di lavorare in simili condizioni di precarietà. Capisco bene, come ho già detto, che questa è una situazione emergenziale e che il Covid Hospital ha rappresentato in questi mesi, per tutto il nostro territorio, una struttura di riferimento per la gestione della pandemia. Così come comprendo che simili episodi, purtroppo, possano verificarsi. Ciò che però chiedo alla Asl e alla Regione è se, a un mese dal primo episodio di allagamento, siano intervenuti per risolvere il problema e come si siano attivati per sistemare queste infiltrazioni, che coinvolgono anche il quinto livello, e se, ad oggi, sia almeno stata individuata la causa e sia stato predisposto un procedimento di somma urgenza per sistemare la copertura della struttura perché ciò non si verifichi più. È necessario, in un momento così duro per tutto il nostro Paese e per la nostra città in particolare, duramente colpita dalla variante inglese, essere pragmatici e concreti e cercare di intervenire, perlomeno, lì dove è possibile. Non sono mai intervenuto sulle modalità di questo appalto, ho sostenuto la scelta, come risulta dai verbali delle Commissioni, non sono intervenuto per le segnalazioni di impianti di allarme che scattavano in piena notte, non sono intervenuto per le segnalazioni di episodi di blocco del riscaldamento, cose che possono capitare, ma ora credo di non poter tacere e credo sia giusto chiedere la soluzione definitiva di queste infiltrazioni. Per questo, e lontano da ogni intento polemistico, chiedo alla Asl di conoscere e vedere le carte dell’intervento effettuato, se sia di competenza di chi lo ha realizzato o della Asl pescarese, ma soprattutto il programma di intervento predisposto per risolvere il problema, anche in somma urgenza, al fine di evitarne il ripetersi”.