L’uscita di Masci sulle Naiadi è la goccia che fa traboccare il vaso. Per evitare altri scivoloni e perché assuma un ruolo propositivo vero nei confronti dei suoi colleghi di coalizione che stanno determinando questa situazione, riepilogo le mancanze della giunta leghista della Regione Abruzzo.

Da febbraio 2019 la Regione a guida centrodestra prima si è fatta sfuggire sotto al naso una proposta di Project sul complesso storico di ben € 10.035.000 e tutti sappiamo quanto siano necessari e indifferibili i lavori su quell’impianto natatorio. In un solo colpo ha tardato mesi per istruire quella proposta fino a far tirare indietro il soggetto proponente.

Poi ha riaperto l’impianto con l’ATI che gestisce oggi il complesso e che lo ha amministrato anche bene, secondo i dipendenti, pagati giustamente e nei termini per la prima volta, e secondo gli utenti, che nella fruizione delle piscine hanno visto un notevole miglioramento.

Per rendere di nuovo utilizzabile la struttura, la Regione a guida centrodestra ha affidato all’ATI non solo la gestione, ma anche la realizzazione di tutti i lavori necessari a far ottenere all’impianto le autocertificazioni che addirittura mancavano. Sono lavori che ha anticipato l’ATI per oltre € 88.000,00 e di cui, al momento, solo il 50% sono stati ricevuti dalla Regione. L’ultima visita ispettiva dei tecnici regionali per visionare i lavori è stata fatta il 22 dicembre scorso.

Se la Regione restituisse la somma restante, il gestore potrebbe versare le quote ad ESA, fornitore di gas e energia per le piscine e riaprire, sempre considerando che il DPCM non consente la riapertura a tutta l’utenza, ma solo per la parte agonistica e riavviare il Pala Pallanuoto per pochi atleti costerebbe non poco alla società. Però la Regione non prevede nessun aiuto.

Ma c’è di più. La società, in forza del primo contratto, da bando aveva diritto a € 100.000,00 per la ripartenza; una sorta di beneficio per affrontare il gap negativo nei primi tre mesi della nuova gestione dopo una chiusura prolungata. Lo dice l’art. 3 del bando, ma anche questi soldi non sono stati versati.

Oggi Masci attacca la sua Regione, che a sua volta, per strane vicende, non versa il dovuto e diffida la piscina alla riapertura.

Chi ci rimette sono la provincia pescarese e i lavoratori, che prima hanno visto sfumare un project ed ora vedono svanire una gestione discreta e apprezzata e materializzarsi prospettive nefaste di una conduzione affidata non si sa a quale ente regionale, che non avrebbe la stessa passione, presenza e impegno di un vero gestore, chiunque esso sia.

E per il futuro? Anche qui siamo messi malissimo. La gestione scade a luglio 2021, al netto di proroghe dovute alla pandemia. Ma era stato promesso che prima di dicembre sarebbe uscito il bando per la gestione decennale. Anche qui altro fallimento. Nulla di tutto questo e con le iscrizioni che si fanno in estate non sarà possibile programmare il prossimo anno.

Una situazione paradossale. Si stanziano 6 milioni di euro per Napoli Calcio per le apparizioni estive e non si è capaci di dare il dovuto alle Naiadi, al contrario di quanto si fa in altre Regioni d’Italia: ad esempio l’Emilia Romagna, per superare la crisi dovuta alla pandemia, ha stanziato 1.500.000,00 per le piscine.

Consigliamo quindi al nostro Sindaco di chiedere ai suoi stretti “vicini” di pensare all’interesse pubblico, che in questa circostanza si traduce in una piscina aperta (quando sarà possibile), ben gestita e sicura per chi ci lavora mentre annuncio atti ispettivi per capire come mai ad oggi è tutto fermo nella direzione sport, sempre più latitante come il suo Assessore in una vicenda come questa.

Il Consigliere regionale
Antonio Blasioli