In un momento di grande incertezza e di profonde trasformazioni che la pandemia sta determinando sulla nostra società, è di straordinaria importanza la notizia che vede L’Aquila tra le 5 città selezionate dal ministero per lo sviluppo economico, tra quelle che hanno sperimentato la tecnologia 5G, per ospitare un centro di trasferimento tecnologico con il compito di supportare progetti di ricerca e sperimentazione delle tecnologie emergenti. Un riconoscimento importante che conferma la bontà della strategia di rilancio socioeconomico elaborata nell’immediato post sisma, che vedeva la ricerca e l’innovazione tra le direttrici principali su cui investire, e dimostra, ancora una volta, la qualità delle competenze sviluppate in questi anni sul nostro territorio, in particolare dalla nostra università sull’applicazione della tecnologia 5G in tema di sicurezza delle infrastrutture e dell’ambiente.

Un risultato che parte da lontano e che in realtà arriva in ritardo e in misura ridotta rispetto alle aspettative iniziali. Erano infatti ben 60 i milioni stanziati inizialmente con delibera CIPE n. 105 del 22 dicembre 2017 dal Governo Gentiloni, su iniziativa dell’allora sottosegretario Giacomelli. Un fondo destinato alle cinque regioni coinvolte nel progetto di sperimentazione pre-commerciale del 5G posto in essere dal Ministero per lo sviluppo economico, e finalizzato al cofinanziamento (fino all’ottanta per cento, con una leva potenziale pari, dunque, fino a 75 milioni) di progetti di ricerca, sperimentazione, realizzazione e trasferimento tecnologico aventi ad oggetto l’applicazione della nuova tecnologia. Un processo interrotto bruscamente con l’insediamento del governo giallo-verde e rimodulato attraverso la delibera CIPE n. 61 del 25 ottobre 2018 con una riduzione del fondo a 25 milioni di euro, circa un terzo di quello iniziale.

Ad ogni modo, seppur parziale, è un risultato che consolida l’idea dell’Aquila quale città della ricerca e dell’innovazione proprio in una fase di forte accelerazione nel processo globale di trasformazione digitale. Un’occasione, dunque, che va colta per rilanciare con maggior determinazione il processo di trasformazione tecnologica che mai come in questo momento può incidere sulla competitività di un territorio e favorire la transizione verso una società ed un’economia finalmente sostenibili. Il risultato di oggi è il frutto di un seme piantato qualche anno fa, da altri amministratori e altri governi; chi ha oggi l’onore di raccoglierlo coltivi anche l’onere di continuare a seminare, a beneficio della nostra città.

Il capogruppo del PD in Consiglio comunale – Stefano Palumbo