“La Regione a guida centrodestra, dopo quasi due anni dall’insediamento e con l’intera umanità che combatte contro la pandemia che di fatto ha stravolto il mondo e la vita stessa di anziani e famiglie fragili, decide di portare in Consiglio Regionale una nuova proroga del Piano sociale regionale del triennio 2016/18 elaborato dalla Giunta D’Alfonso, già prorogato alla fine del 2018 nell’imminenza delle Elezioni Regionali”, così il consigliere regionale PD Antonio Blasioli.
“Questo accade come se niente fosse, come se questo Piano non fosse la cornice in cui adattarsi al nuovo mondo che viviamo, il centrodestra ripropone un Piano sul quale si era astenuto nel Consiglio regionale del 9 agosto 2016 e soprattutto lo fa senza indicare un tempo massimo di validità della proroga, ma limitandosi a un generico “fino all’approvazione del Nuovo Piano Sociale Regionale” che di fatto lo esime dalla necessità di lavorare per farsi trovare pronto almeno per il 2022 – sottolinea Blasioli – E nonostante l’urgenza di intervenire su i danni economici e sociali, l’insorgenza di nuove forme di fragilità e vulnerabilità che colpiscono anche gruppi sociali precedentemente meno esposti e il maggiore rischio di emarginazione e di esclusione determinati dalla pandemia da Covid-19.
Il Piano Sociale Regionale è uno strumento fondamentale di programmazione, una programmazione che funge da cornice per regolare i servizi di assistenza sociale sul territorio, stabilendo le priorità d’intervento per il periodo di riferimento (il Piano ha una durata triennale) e individuando le responsabilità e le collaborazioni istituzionali e sociali necessarie per offrire in ogni ambito territoriale, che spesso raccoglie anche piccoli Comuni, servizi di welfare puntuali ed efficienti (es: politiche per la famiglia, la crescita delle nuove generazioni, il lavoro, la partecipazione sociale, l’inclusione, la vita indipendente, il contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, il rafforzamento della rete sociosanitaria e dei servizi per la disabilità…).
La proroga è dunque un fallimento, che non dipende solo dal cambio di assessore (da Fioretti a Quaresimale), ma soprattutto dal non aver creduto all’importanza di questo strumento di programmazione. Il 26 novembre 2019, con la Delibera di Giunta n. 735, l’attuale Amministrazione regionale aveva istituito una cabina di regia per elaborare il Piano Sociale Regionale 2020/2022; ma questa cabina di regia, quale organismo per la promozione, condivisione e confronto dell’elaborazione delle linee di indirizzo di programmazione nel settore delle politiche sociali nonché di azioni strategiche finalizzate alla stesura del piano sociale regionale 2020-2022, non ha portato ad alcuna elaborazione e così la proroga arriverà al Consiglio regionale del prossimo21 dicembre con la minaccia che un eventuale slittamento potrebbe mettere in difficoltà i servizi sociali erogati.
È impensabile che, soprattutto in questo momento storico di grave difficoltà generale, la Regione non abbia prestato il necessario interesse al più importante strumento di programmazione del welfare regionale e locale, lasciando la popolazione senza un piano aggiornato ai nuovi bisogni e alle nuove difficoltà cui ci sfida la pandemia. Dinanzi a questa, deve essere prioritario mantenere la massima coesione sociale, sostenere le fasce di popolazione più svantaggiate, contrastare i fenomeni di povertà ed emarginazione sociale, rafforzare servizi socio-assistenziali che oggi risultano caricati di un’ulteriore mole di prestazioni, non prevista dagli strumenti in vigore. È grave utilizzare la crisi sanitaria che stiamo affrontando come un alibi per rimandare il da farsi “a tempo indeterminato”, quando si tratta invece di un’opportunità per soddisfare nuovi bisogni e provare a rendere l’Abruzzo una Regione più eguale”.